Lo studio “Transforming eHealth into a political and economic advantage”, presentato lo scorso 8 giugno al Parlamento Europeo, esplora il tasso di sviluppo dell’eHealth tra i paesi europei e le varie modalità in cui le soluzioni eHealth e mHealth possano contribuire a rendere i sistemi sanitari più efficienti. Secondo gli autori, “l’eHealth è rapidamente diventato un simbolo della democratizzazione dell'assistenza sanitaria, nonché un'occasione per affrontare le sfide causate da una società che invecchia, da epidemie di malattie non trasmissibili e croniche e dai costi che aumentano drasticamente per la sanità”.
In sintesi, lo studio rileva una mancanza di armonizzazione nell'attuazione dell'eHealth nell'Unione Europea e un accesso insoddisfacente all'assistenza sanitaria transfrontaliera. Secondo gli autori, l'attuazione dei registri sanitari elettronici, delle prescrizioni elettroniche e dei programmi nazionali di eHealth varia significativamente negli Stati membri. Danimarca, Islanda, Finlandia, Spagna e Svezia dispongono delle soluzioni eHealth più sviluppate, mentre l’Italia, insieme a Belgio, Germania, Francia e Italia dimostra risultati meno efficienti.
Al termine dello studio, vengono presentate alcune raccomandazioni volte a sviluppare i servizi eHealth ed, in particolare, ad assicurare l'implementazione universale delle registrazioni elettroniche standardizzate, per la creazione di registri europei di malattie croniche e per il miglioramento dello scambio di dati di ricerca tra gli Stati membri dell'UE.
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